Ambiente di vendita

Il retail ed i Millennials

2016

L’industria del retail sta subendo moltissimi cambiamenti. Le tecnologie avanzano e si rinnovano ad un ritmo estremamente veloce, i consumatori sono sempre piú tech savvy ovvero sanno come trarre vantaggio dalle nuove piattaforme tecnogiche e sfruttare tutti i possibili canali a loro disposizione, di conseguenza divenengono sempre piú esigenti. Inoltre, il mercato si fa sempre piú competitivo e ghermito di players.

Nonostante ció, l’elemento che piú squilibra il settore della vendita al dettaglio é rappresentato dalla generazione cosí detta dei Millennials. Le persone facenti parte di questa categoria hanno un’etá che varia dai 16 ai 36 anni e sono nati nel pieno della rivoluzione tecnologica che adesso dirigono essi stessi.

Durante il Retail Council tenutosi nella cittá di Toronto, Canada, Willy Kruh, direttore globale presso KPMG, dipinse un chiaro quadro di questo nuovo target ed espress le motivazioni per cui é cosí importate che i retailers prendano i Millennials in cosiderazione.

Prima di realzionare questo pubblico specifico con i vantaggi delle tecnologie portatili e del mercato online, é importante tenere in considerazione alcune conoscenze base. Nel mondo si stima che siano presenti 2,5 bilioni di Millennials e piú di 90 milioni sono stanziati nel Nord Amercia. L’83% delle nuove mamme fanno parte di questa generazione e il 61% di esse sono inoltre parte della forza lavoro.

Sono essenzailmente cinque le caratteistiche che contraddistingono e rendono paticolarmente interessante questo nuovo pubblico. In primis, il loro collegamento con la tecnologia. Essi sono la generazione direttrice della rivoluzione tecnologica. Rispetto ad altre fasce, essi sono 2,5 volte piú propensi ad uttilizzare la tecnologia nella vita di tutti i giorni. Ad esempio, in media l’87% dei Millenials usa da due a tre dispositivi portatili e il 44% di essi sceglierebbe l’opzione di pagare tramite smarthpone o mobile wallet rispetto ad ogni altro metodo.

In secondo luogo, loro hanno molte aspettative riguardo i retailer. I millennials sono la generazione piú istruita e sono anche quella piú interessata nel venire a conoscenza del brand, dei suoi prodotti e processi produttivi e per questo motivo si aspettano informazioni accurate in tempo reale. Se non si sentono ascoltati e presi seriamente in considerazione perdono ogni interesse perció i retailers deveono imparare a collaborare e prestare attenzione ai loro deisderi. L’85% di essi si aspetta una risposta ad un’azione intrapresa sui social in un termine di una ora.

Inoltre, i Millennials sono estremamente influenti. Ognuno di essi vive la propria vita come quella di una celebrieties, rendendo pubblico ogni momento quotidiano attraverso le reti sociali. Dato il tempo che trascorrono online, ormai sono abituati alla pubblicitá mascherata in branded content e di conseguenza essa ha perso la sua efficacia. I Millennials si aspettano chiarezza e sinceritá. L’84% di essi non crede e non si fida dalla pubblicitá ma fanno assoluto affidamento sull’opinione dei propri amici, dei blog preferiti e dei social media inluencers. Pre questo il modo in cui i brand cercano di interagire con essi deve allontanarsi dal tradizionale.

Per i Millennials l’esperienza emotiva é tutto, nella vita come nel processo d’acquisto. Questa nuova generazione ha giá un debito che raggiunge i 25,000/28,000 dollari. Sono la generazione che inizia piú tardi a lavorare, non si sposa e vive molto piú a lungo nella casa dei genitori. I retailer in questa prospettiva devono imparare a focalizzarsi su coloro che spendono piuttosto che su quella parte di popolazione possiede denaro. Il fattore chiave per indulgere un Millennials a comprare é curare l’esperienza generale che essi posso provare all’interno del negozio o in generale aderendo al lifestyle e ai valori del brand.

Per ultimo questa nuova generazione é fondata su solidi valori. Sono consci dei danni causati dall’industrializzazione feroce e dal’inquinamento del pianeta, ma sono anche a conoscenza delle deplorevoli condizioni sociali in cui si trovano alcuni paesi tutt’oggi. Per questo motivo il 75% dei Millennials appoggia quelle compagnie impegnate nel sociale, di conseguenza non c’è da domandarsi da dove provenga il successo di Toms e della sua campagna per donare scarpe.