Ambiente di vendita

Le città che incentivano il retail

2016



Dando uno sguardo all’ambiente del retail internazionale, un’accelerazione della capitalizzazione ha portato a diversi cambiamenti. Infatti, un trend che si ha fatto sempre più spazio negli anni è quello della globalizzazione. Nuove località e mercati sono stati scoperti e sono in via di sviluppo specie ad est del continente Europeo in Asia e Medio Oriente, tra cui si distaccano urbanizzazioni come Shangai, Beijing, Dubai e Kuwait. Nonostante ciò la classifica internazione in termini di attratività per la vendita al dettaglio, non è cambiata di molto. La top tre continua ad essere monopolizzata da Londra, Hong Kong e Parigi.

Londra ha occupato la prima posizione di città più bramata da tutte le tipologie di brand in quanto è ritenuta la destinazione chiave per il retail internazionale e potenzialità della clientela che vive o vsita la capitale britannica meta dello shopping più sfrenato. È stata infatti la prima meta internazionale di case di moda quali Bulgari, Ferragamo o Missoni. Attirando di conseguenza e con l’andare degli anni, brand come Superga.

Altre città iconiche come destinazioni per il retail sono località estremamente globalizzati tali Hong Kong, Parigi, Dubai e New York che seguono in queste posizioni Londra nella classifica di attrattività come opportunità per la vendita al dettaglio.

Considerato ciò, analizziamo Hong Kong seconda per attrattività internazionalmente e prima nella classifica locale in Asia. Hong Kong a confronto con altre metropoli cinesi, offre un ambiente economicamente più stabile e sicuro. L’urbanizzazione offre ai retailer spazi altamente frequentati e i migliori centri commerciali del modo ad esempio Queen’s Road e Canton Road. I marchi italiani non si fanno scappare questa opportunitàa e gli ultimi ad aprire un punto vendita nella attraente località sono stati Geox, Ermanno Scervino, Versace e Diesel con il concept Megastore ovvero un flagship store destinato ad attrarre i clienti ed in cui essi possono conoscere le diverse sfaccettature del brand creato da Renzo Rosso.

Parigi va al seguito. La sua peculiarità sta nel passato storico della capitale, conosciuta come culla della moda e madre delle più innovative tendenze. Per questo motivo Pargi opsita i più grandi ed ostentosi flagship di ambiziosi retailer inseriti nell’ambito dell’abbigliamento di lusso, della profumeria e dell’arredamento. Recentemente nella città sono stati inaugurati grandi cetri commerciali come Beaugrenelle, Les Quatres Temps y Velizy2 che hanno attratto marche internazionali. Tra gli storici marchi italiani presenti a Parigi troviamo Valentino, Prada e Gianbattista Valli. Tra gli ultimi arrivati si annoverano invece Coach, Tory Burch ed altri.

Dubai occupa la quarta posizione della classifica del retail. É considerata come Londra o Hong Kong della zona del medio oriente anche se è nel mirino dei retailer internazionali e dei conusmatori solo da una decina d’anni. Gli ultimi marchi che si sono stabiliti furono Apple e Charming Charlie. Per i prossimi due anni si hanno grandi aspettative rispetto al settore del retail ed al suo svilupppo.

L’ultima, la città di chiusura della top5 è New York, classica quanto Londra e Parigi. Il successo di New York risiede nei 52 milioni di visite al giorno e nell’ammontare della popolazione che ha raggiunto 9 milioni di viaggiatori e di per sé genera 70milioni in vedite nel retail.

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Per quanto riguarda l’Italia, facendo riferimento al report riguardante le destinazioni del retail realizzato da JLL, Milano si posiziona ventunesima nella classifica in quanto il suo mercato e la scena fashion sono ormai quasi saturi di competitori internazionali. I brand di lusso sono attrati dalla presenza del cosí detto "quadirlatero della moda" ovvero l’area commerciale di Milano in cui si ha la più alta concentrazione di griffe d’alta moda. Fa parte di questo complesso di strade commerciali Via Montenapoleone, che rientra nella top ten delle location che hanno la più alta attrattività per i retailer. Tra gli ultimi retailer atterrati a Milano troviamo COS, Comptoir des Cotonniers e Zadig & Voltaire.

Un’ altra importante città per l’attrazione di marche internazionali è Roma. Essa occupa 10 posizioni pià avanti rispetto a Milano ottenenendo così il 31esimo posto nel ranking. Il suo potere attrattivo risiede nell’ affluenza dei turisti che spendono un indotto complessivo di 34,2 milioni di euro.

Per ultima va citata Firenze, meta desiderata specialmente dai retailer internazionali ottenendo così la presenza di players come Tiffany, Burberry, Omega e Swatch come affermato da IlSole24ore.

Sempre riferendosi al Destination Report 2016 di JLL si può vedere come in Europa l’italianissima Benetton occupa la quinta posizione nella classifa dei retailer leader. In questa classifica sono presenti altri brand italiani quali Max Mara, Gucci ed Emporio Armani.

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Il successo dei retailer italiani è dovuto non solo alle loro capacità manageriali ed alle innovazioni tecnologiche che hanno provveduto ad inserire nelle loro attività bensì dipende anche dagli investimenti apportati dal governo. Infatti, lo scorso anno il governo Italiano investì 62.000 milioni di euro nel settore moda e quest’anno ha di nuovo apportato una quota di 47.000.

Lo scopo di questi investimenti risiede nella voglia dell’esecutivo di promuovere l’eccelleza italiana nei mercati internazionali ovvero diffondere il made in italy. Inoltre, ha lo scopo di rende le aziende più partecipi a livello globale, fornendogli i mezzi economici necessari per attivarle e dotarle degli strumenti necessari per crescere nell’ambiente internazionale.

Il report riguardante il destino dei retail redatto da JLL tratta inoltre dell’impatto della tecnologia utilizzato all’interno dei punto venidita e dell’importanza di ricercare l’ubicazione maggiormente adeguata per il retailer.

Inoltre, da un lato le città possono essere un riferimento nel mondo della moda come si tratta di Parigi o possono essere modelli in termini di utilizzo delle tecnologie e di innovazione.

I progressi in campo tecnologico e l’aumento delle risorse da parte dei brand in campo digitale hanno favorito lo sviluppo del settore del retail. L’ambiente fisico oggi va di pari passi con la sempre più diffusa realtà virtuale creata tramite le reti sociali e si è creato lo spazio per la collaborazione di questi ambiti commerciali.

Oggi siamo nel bel mezzo di una nuova rivoluzione che sta cambiando le strutture del settore del retail. I retailers e gli spazi di vendita hanno sempre più a che fare con l’aumento della popolazione nell’ambito urbano e con la comparsa di consumatori sempre più tecnologicaente esperti, autonomi ed esigenti, alla costante ricerca di nuove esperienze emotive. Il nuovo tipo di attività commerciale deve avvalersi di una strategia multicanale. Oggi gli acquisti possonono avvenire in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo, perciò il consumatore avrà bisogno più di una ragione che quella dello "shopping" per visitare il negozio.

Per i retailer, la chiave per intrattenere il consumatore durante la visita al negozio è integrare l’esperienza fisica con quella digitale creando un ambiente realmente dinamico fatto di interazioni tra brand e cliente e viceversa oppure tra gli stessi consumatori. Così che i retailer stanno adattando i loro punti vendita a questo formato innovativo aggiungendo una grande carica creativa.

Secondo il Rapporto Globale del Comportamente del Consumatore 2015, eleborato da TC Group Solutions, solo un 35% dei visitatori che sono entrati in un negozio a Madrid o Barcellona hanno effettivamente comprato qualcosa.

In questa situazione i retailers que vogliono mantenere od aumentare le proprie vendite in maniera competitiva dovranno cercare le localitá chiave, citate nel report elaborato da JLL, e all’interno di queste città avvalersi di un indicatore di traffico pedonale esterno in modo tale da selezionare la posizione adeguata e successivamente adattare il suo spazio allle soluzioni tecnologiche interattive in modo tale da essere a conososcenza di ciò che cercano i consumatori.